Come funzionano la regia e la produzione in Serie A

Come funziona la regia unica in Serie A? Il dietro le quinte delle partite in tv non è luogo d’accesso per tutti. Magari qualcuno, andando allo stadio a vedere la partita, passa davanti a quei grossi camion parcheggiati nei paraggi, ma non sa cosa avviene dentro, né sa chi decide quali sono le immagini che arrivano poi nelle tv a casa. Come funzionano, quindi, la produzione e le regia di una partita di Serie A? Proviamo ad analizzarlo in dettaglio.

La regia unica gestita dalla Lega di Serie A nasce ufficialmente all’inizio della stagione 2015/16. Anche se già prima vi era una stretta relazione tra la Lega e le televisioni (main broadcaster) che trasmettevano le gare.

Dal 2010, con l’entrata in vigore della Legge Melandri, la produzione degli eventi è stata assegnata ai club. Per quanto riguarda la regia, invece, la Lega forniva delle linee guida editoriali, cui i registi delle varie televisioni si sarebbero dovuti attenere.

L’accordo con i broadcaster prevedeva infatti l’attribuzione, nel corso di una giornata di campionato, di 6 regie a Sky, 3 a Mediaset e quella rimanente prima a Dahlia (passata poi nelle mani della stessa Lega).

Come funziona la regia unica in Serie A - la regia dell'HD durante Milan - InterCome funziona la regia unica in Serie A – la regia dell’HD durante Milan – Inter

La scintilla verso la regia unica è arrivata nel febbraio 2015, dopo uno Juventus-Milan dominato dalle polemiche per un presunto fuorigioco non fischiato a Tevez e mostrato in televisione, secondo taluni, in modo condizionato dai broadcaster. Ma, appunto, è stata la scintilla per accelerare il processo verso la trasmissione delle gare con un modello editoriale uguale per tutte le gare: d’altronde la Lega aveva già fatto alcuni test, dalle varie finali di TIM Cup, di Supercoppa TIM alle Final 8 del campionato Primavera.

Come funziona la regia unica in Serie A

In cosa consiste, quindi, questa famosa regia unica? In sostanza, la Lega fornisce “le menti” che stanno dietro il racconto delle partite in tv, ovverosia i registi, che gestiscono e indirizzano un team di produzione. Ma non sono cambiati tanto i professionisti, quanto piuttosto il modo di intendere la regia di una partita: le linee editoriali di cui sopra, infatti, prima avevano un’implementazione più light, perché ovviamente i registi raccontavano le gare seguendo le indicazioni delle emittenti. Era quindi complicato, nell’ottica della Lega, avere un modo di raccontare univoco e non storie diverse in base al broadcaster.

Come funziona la regia unica in Serie ALa regia unica della Lega di Serie A con il 4K Ultra HD in occasione del derby Milan – Inter (foto Calcio e Finanza)

Creando un pool di registi coordinati da Popi Bonnici, l’obiettivo perseguito dalla Lega era proprio quello di attenersi maggiormente alle linee guida, che tra le altre cose stabiliscono il divieto di riprendere o enfatizzare immagini con contenuti negativi, quali violenza, striscioni offensivi ecc. I registi quindi coordinano un team di produzione che, come detto, per legge spetta ai club: le società scelgono poi se delegarla alla Lega o eventualmente ai broadcaster. Ma questa scelta (oggi sono sei i club che producono per conto proprio) riguarda solo il cosiddetto service, ovverosia camere, operatori, mezzi regia ecc, e non c’è altro tipo di ingerenza nel raccontare la partita: è infatti comunque il regista a dare le indicazioni su come lavorare e su cosa mandare o meno in onda.

come funziona la regia unica in serie aLa regia unica della Lega di Serie A con il 4K Ultra HD in occasione del derby Milan – Inter (foto Calcio e Finanza)

L’organizzazione: dalle telecamere ai professionisti

Dal punto di vista organizzativo, gli standard di produzione sia in quanto costi che in quanto, ad esempio, il numero delle telecamere (ma anche per la qualità del segnale o il posizionamento dei microfoni), è sancito dalla Lega nel Regolamento Produzione Audiovisive. In quanto alle telecamere, sono previsti 5 diversi standard di produzione.

come funziona la regia unica in serie aCome funziona la regia unica in Serie A – Gli standard di produzione tv delle partite

Lo schema tipo per una giornata di Serie A prevede, in media, 8 gare con lo standard C, una partita con lo standard B e una con lo standard A. Generalizzando, lo standard A è per il posticipo della domenica sera, lo standard B per la gara del sabato sera e il resto in standard C, ovviamente a meno di casi eccezionali.

Un modello in cui anche la posizione delle telecamere è più o meno univoco per tutte le partite. O quantomeno è l’obiettivo della Lega, perché poi c’è da fare i conti con gli stadi: alcuni sono più facili da “sfruttare” televisivamente, altri decisamente meno, soprattutto quelli più vecchi.

Come funziona la regia unica in Serie AL’esempio di posizionamento delle telecamere nello standard A

Oltre alle telecamere che rappresentano lo standard, ci sono anche broadcaster che possono integrare il segnale con camere personalizzate. È il caso, ad esempio, di Mediaset Premium, che ha la possibilità in 248 match (che sono le 248 gare delle 8 squadre scelte da MP) di posizionare un numero illimitato di camere personali, mentre Sky ne può mettere solo due; nelle restanti 132 gare, che sono esclusiva della pay-tv satellitare, è Sky che invece può utilizzarne quante ne desidera.

Serie A Super HD Sky(Foto: Insidefoto.com)

Dal punto di vista del personale, il numero di professionisti varia dalle 30-35 persone dello standard C alla sessantina per lo standard A. Poi ci sono i casi particolari, come il derby tra Milan e Inter in 4K, con 36 persone dedicate esclusivamente alla trasmissione ad alta qualità. Come detto, la maggior parte del personale è scelta dal service, guidata però nel lavoro dagli uomini della Lega (regista, aiuto regista, coordinatore della produzione).

Oltre ai diritti tv “classici”, inoltre, i broadcaster coprono anche i costi della produzione, che varia in base agli standard. Un costo che comunque al momento in Italia, come vedremo in un prossimo approfondimento, risulta inferiore rispetto a quello sostenuto nei principali campionati europei.

Come funziona la regia unica in Serie A

Il rapporto Lega-broadcaster

Anche per questo motivo, il rapporto Lega-broadcaster è sempre attivo. L’introduzione della regia unica, però, ha portato, soprattutto all’inizio, qualche problema: in fondo l’approccio della Lega è senza dubbio diverso da quello che può essere utile per un’emittente. Basti pensare ad un episodio negativo (un insulto di dirigenti in tribuna, oppure striscioni insultanti): per la Lega, dare risalto ad un evento così non è certo strategico per la crescita del movimento, mentre le tv ragionano su un piano diverso.

Senza che però questo porti alla censura: in fondo, il numero di telecamere aggiuntive in dotazione ai broadcaster permette di avere quasi tutto a disposizione. Anche per questa differenza di visione i primi tempi non sono stati agevoli nel rapporto tra la Lega e le tv: a poco a poco il confronto e il dialogo hanno riavvicinato le posizioni.

Produzione e regia, come funziona all’estero

Un punto di vista, quello della Lega, condiviso anche all’estero. Basti pensare alla produzione di eventi e grandi competizioni come Mondiali, Europei, ma anche MotoGp e Formula 1: in questi casi, sono sempre gli organizzatori ad avere in mano il controllo delle immagini televisive. Non a caso nei motori si tende a non far rivedere gli incidenti più gravi finché non si ha certezza delle condizioni del pilota (ad esempio, lo schianto fatale di Jules Bianchi in F1 nel Gp di Suzuka 2014 non è mai stato mostrato in tv).

Per quanto riguarda il calcio, anche nel resto d’Europa si va sempre più verso una produzione centralizzata nelle mani della Lega. La Bundesliga è la più estrema, avendo addirittura assorbito una società di produzione (compresi anche i mezzi regia ecc) che ora lavora direttamente sulle partite. La Premier League e la Liga si appoggiano invece a due advisor come Img e MediaPro anche in termini di produzione.

come funziona la regia unica in serie aLa regia unica della Lega di Serie A con il 4K Ultra HD in occasione del derby Milan – Inter (foto Calcio e Finanza)

Diverso è il caso dell’Uefa, che per Champions ed Europa League si affida ai vari licenziatari nazionali. Una scelta che presuppone un’alta capacità di controllo: rispetto ad esempio alle linee guida della Serie A, le indicazioni da Nyon sono decisamente più stringenti, non a caso anche in Italia sono arrivate tirate d’orecchie per produzioni con modalità “non moderne” nel recente passato. La Uefa peraltro, in alcune nazioni, ha anche disposto una sua produzione e una sua regia in quanto non soddisfatta del prodotto fornito. Così come gestisce direttamente tutte le partite della fase finale dei campionati europei e le finali di Europa League e Champions League.

Per quanto riguarda le gare di Serie A trasmesse all’estero, invece, le modalità sono le stesse: la regia unica è della Lega, anche se, a turno, viene data la possibilità a 2/3 licenziatari esteri di effettuare integrazioni a scelta, con qualche telecamere. Ed è anche per l’estero che avere una regia univoca serve, in modo da dare una diversa immagine del nostro calcio, per quanto possibile.

Il futuro? Dal 4K a stadi più moderni

Il 4K è sembrato dare una ventata di futuro in quanto a tecnologia per il calcio in tv. Ma prima di pensare alla realtà virtuale a 360°, come avviene in Nba ad esempio, in Italia l’obiettivo è intanto fare bene con gli strumenti attuali. Il vero passo avanti è stato l’HD, soprattutto, però, bisogna lavorare sul prodotto fornito nella sua interezza. Il benchmark restano gli altri campionati con il loro contorno di immagini: finchè non si riuscirà ad avere in Italia un parco completo di stadi di nuova generazione sarà difficile dare una bella immagine del nostro calcio, questa è la vera sfida della Lega Serie A per il futuro prossimo.

Selfie al posto delle armi nei film!

Hai mai guardato uno dei tuoi film preferiti pensando: “chissà come sarebbe questo film se il regista sostituisse tutte le armi con dei bastoni selfie!?” No? Beh, neanche noi, ma qualcuno lo ha fatto e i risultati sono sorprendentemente divertenti!

#1 Terminator

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#2 Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

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#3 Pulp Fiction

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#4 Terminator

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#5 The Matrix

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#6 Non-stop

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#7 Batman: The Dark Knight

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#8 Star Wars

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#9 Inglorious Basterds

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#10 Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! (Dirty Harry)

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#11 Il Cacciatore

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#12 Il buono, il brutto e il cattivo

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#13 La storia Fantastica

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#14 Il Grinta

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#15 The Hateful Eight

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Arriva il drone all’idrogeno, 4 ore di autonomia

Arriva il drone all’idrogeno HyDrone 1800 con 4 ore di autonomia

MMC drone a idrogeno

L’autonomia dei droni multirotori alimentati con le ormai tradizionali batterie LiPo è uno dei pochi punti deboli di questi mezzi che se riuscissero a volare più a lungo potrebbero svolgere compiti come missioni di ricerca e soccorso in vaste aree, ispezioni e monitoraggi di sicurezza prolungati e molto altro sfruttando a pieno la capacità di decollo e atterraggio verticale e lo stazionamento in un punto preciso del cielo.

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La cinese MMC ( Micro Multi Copters Aero Technology ) domenica scorsa ha presentato in una affollata conferenza a Shenzhen il primo drone multirotore alimentato ad idrogeno pronto per la vendita.

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Si tratta dell’ HyDrone 1800, un esacottero in configurazione ad H con una autonomia di volo di 4 ore e con tempo di ricarica di solo 1 minuto che può volare ininterrottamente per 100 km. L’idrogeno è contenuto ad una pressione di 30 MPa in un serbatoio appositamente costituito in fibra di carbonio.

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Il più giovane fotografo di National Geographic

A 5 anni stupisce tutti con le sue fotografie

Hawkeye Huey va all’asilo, ma non è un bambino come tutti gli altri: è il più giovane fotografo di National Geographic. Il suo profilo instagram, che vanta la bellezza di 138000 follower, si è piazzato quarantesimo nella lista dei 100 migliori profili instagram redatta dalla rivista Rolling Stones.
Due traguardi niente male, considerando che Hawkeye ha solo cinque anni.

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Accompagnato dal padre, il fotografo di National Geographic Aaron Huey, Hawkeye ha intrapreso un viaggio di 18 mesi nella parte sud-occidentale degli Stati Uniti. In questo arco di tempo ha scattato meravigliose fotografie come queste. Hawkeye e suo padre hanno recentemente lanciato una campagna di crowdfunding per realizzare un libro che raccolga tutti gli scatti del giovanissimo fotografo. Nel frattempo non possiamo che augurarci che il bimbo continui su questa strada, perché se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, il piccolo Hawkeye Huey è destinato a grandi cose. A seguire alcune foto del piccolo.

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Wedding tourism, ecco i posti più belli dove sposarsi

Wedding tourism, ecco i posti più belli dove sposarsi

Sposarsi a piedi nudi sulla sabbia di una spiaggia esotica o con un abito da favola in un castello principesco: quello che un tempo era un capriccio da star, oggi è realizzabile da tutte le coppie che desiderano un matrimonio da sogno. E se sono sempre più numerose le celebrities che scelgono l’Italia come meta romantica per promettersi amore eterno, dalla Puglia al Veneto, dalla Toscana al lago di Como, sono altrettanto numerose le coppie che partono per mete lontane, dai Caraibi alle Hawaii, per il giorno del fatidico sì. Magari lo fanno con tutta la famiglia e gli amici: Buddymoon, il viaggio di nozze con amici e parenti, infatti è l’ultima tendenza tra i promessi sposi. Sandals Resorts International è stato il primo gruppo turistico-alberghiero a organizzare in ogni dettaglio i Weddingmoons group, matrimoni o rinnovi dei voti matrimoniali con amici sulle più belle spiagge e nei resort dei Caraibi, dalla Giamaica ad Antigua, da Barbados alle Bahamas.

Tra le ultime tendenze per chi vuole giurarsi amore eterno ci sono anche proposte davvero originali e stravaganti, la maggior parte delle quali dedicate alle coppie più avventurose: al St.Regis di Bora Bora, nella Polinesia francese, ci si sposa sott’acqua in una cerimonia tradizionale con bouquet, scambio degli anelli e decorazioni floreali, nella laguna a 4 metri sotto il livello dell’oceano; al posto dei vestiti da cerimonia si indossano mute eleganti e invece del sì è sufficiente alzare il pollice. L’insolito matrimonio su un’isola privata costa da 2.300 euro con servizio fotografico e pranzo inclusi. Un’altra idea originale è quella di di lanciarsi con il parapendio da 1.380 metri d’altezza e atterrare vicino a un altare allestito tra i boschi delle valli bergamasche: Latterraggio organizza l’adrenalinica cerimonia e il pranzo nella valle di San Martino. Infine c’è la possibilità di sposarsi su La Signora del Vento, un veliero d’epoca ormeggiato a Civitavecchia, che consente agli sposi e a 106 invitati di celebrare a bordo il matrimonio, officiato dal Capitano, e di prolungare la crociera sull’imbarcazione, facendosi cullare dal mare.

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Chi desidera una cerimonia più tradizionale ma in una location originale ed esclusiva ha numerose possibilità, che rispecchiano i gusti e le passioni di ogni coppia. Per gli amanti delle atmosfere polari c’è la possibilità di sposarsi in Lapponia, nel castello di neve di Kemi; qui il rito si celebra nella cappella di ghiaccio dove le panche sono ricoperte di pelli di renna. Nel pacchetto di viaggio, organizzato dai maggiori tour che hanno come destinazione il Nord Europa, è prevista anche una crociera a bordo del rompighiaccio Sampo e un bagno artico nelle acque del golfo di Botnia per i più temerari.

Altrettanto originale è il matrimonio con rito buddista a Phi Phi Island, paradisiaca isola della Thailandia, officiato dai monaci che accompagnano gli sposi con canti e benedizioni per lo scambio dei voti. Al termine del rito la coppia pianta un albero e libera un pesce in segno di compassione. Anche in questo caso è possibile rivolgersi ai tour operator specializzati in viaggi verso l’Oriente, che organizzano persino matrimoni in Giappone secondo il rito scintoista. E’ il caso dell’antico monastero di Shimogamo, a Kyoto, che risale al VI secolo e sorge nella suggestiva Tadasu no Mori, la foresta della verità. Qui l’unione è celebrata da un sacerdote e gli sposi possono anche usare i tradizionali kimono, non prima però di essersi purificati con l’acqua delle fontane poste davanti al tempio. Gli sposi bevono a turno tre piccoli sorsi di sakè da tre tazze di diverse dimensioni e, dopo una breve invocazione, pronunciano il proprio nome; poi, tenendo in mano un ramo di una pianta sempreverde, si inchinano due volte e offrono i rami alla divinità per dimostrare la sincerità delle proprie intenzioni; infine si scambiano gli anelli. Per chi ama il Medioriente, invece, c’è la suggestiva cerimonia in stile beduino nel deserto di Wadi Rum, in Giordania: il matrimonio si svolge in un lussuoso campo tendato in abiti tradizionali e con musica e balli locali.

I più tradizionalisti hanno a disposizione un’ampia scelta di luoghi esotici e romanticissimi che fanno sognare sposi e amici: per l’organizzazione del matrimonio, legalmente riconosciuto in Italia, e la scelta delle destinazioni ci si può rivolgere al sito ViaggidiNozze.net o al tour operator Wedding in Paradise. Chi vuole rivivere le atmosfere da film può scegliere di recarsi all’isola di Barbados, la più orientale delle isole caraibiche con spiagge tropicali di sabbia bianca e acque turchesi, o sulle più famose isole delle Hawaii. In entrambi i luoghi le promesse si svolgono al tramonto, sotto archi decorati con fiori tra candele accese, deliziose musiche e lo sciabordio delle onde. Stessa atmosfera da sogno anche alle isole Cook, in Polinesia, dove c’è solo l’imbarazzo della scelta: spiagge morbide e bianche dove sposarsi a piedi nudi davanti a un mare che regala già da sé uno spettacolo unico. Nelle isole polinesiane è possibile anche sposarsi con un rito wild, per veri avventurieri, promettendosi reciproco amore nella giungla tropicale a ridosso delle spiagge bianche.

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Twitter oltre i 140 caratteri

Twitter oltre i 140 caratteri

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Twitter vuole andare oltre i 140 caratteri, il suo segno distintivo. Secondo indiscrezioni il microblog starebbe preparando un nuovo prodotto che consenta di superare questo limite, già abbattuto in alcune funzioni della piattaforma come i messaggi diretti e i retweet col commento. La società ha estrema necessità di conquistare nuovi utenti, a luglio erano fermi a 316 milioni. Il microblog è stato superato anche da Instagram, a quota 400 milioni di utenti attivi al mese.

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Secondo il sito Re/Code, non ci sono ancora dettagli su questo nuovo prodotto di Twitter che vada oltre i 140 caratteri, ne’ ci sono commenti ufficiali da parte della società. Per anni, si è sviluppato un dibattito sulle opportunità che il superamento dei 140 caratteri potesse dare agli utenti ma anche alle aziende presenti sulla piattaforma e alla pubblicità. Ed è riaffiorato di recente, con l’interim di Jack Dorsey nel ruolo di amministratore delegato, dopo che l’ex Ceo Dick Costolo è caduto sotto le pressioni di Wall Street.

Lo scorso aprile Twitter ha aggiunto la funzione del retweet col commento che ha dato di fatto più spazio agli utenti per scrivere, a giugno invece un altro passo in avanti Twitter l’ha compiuto togliendo il paletto dei 140 caratteri nei messaggi diretti, quelli che si scambiano privatamente tra utenti, contrassegnati dall’icona della bustina. Ed esistono sistemi come One Shot, che dà la possibilità agli utenti di postare foto di testi. Ma sono servizi esterni a Twitter.

Sposi scelgono “Gratta e Vinci” come regalo di nozze

Sposi scelgono i “Gratta e Vinci” come regalo di nozze

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Dopo il tormentone di questi giorni che ha visto protagonista una coppia di sposi del centro Italia, anche a Reggio ci sarà almeno una coppia di futuri sposi che ha scelto come regalo di nozze i “Gratta e Vinci”. Nei giorni scorsi una coppia di sposi ha deciso di interrompere le tradizioni delle solite liste nozze facendosi regalare dai parenti blocchetti di Gratta e Vinci, riuscendo a vincere così 350 mila euro: non contenti, con un biglietto da 5 euro del “Turista per sempre” gli sposi hanno portato a casa altri 200 mila euro più 6 mila euro al mese per venti anni, oltre a tutto questo anche 100 mila euro di bonus finale. Una cifra complessivamente esorbitante che certamente gli cambierà la vita.
Sulla scia di questa simpatica idea, anche una coppia di sposi reggini si è recata ad una ricevitoria di Reggio Calabria dopo essere stata attratta da un cartello esposto sulle vetrine del negozio, con la scritta “Qui lista nozze“. I futuri sposi, Giuseppe Alvaro e Martina Cottone, convoleranno a nozze nel settembre 2016 e hanno deciso di fare una lista nozze particolare e di farsi regalare i Gratta e Vinci invece dei soliti regali ormai scontati. Tanti auguri e buona fortuna!

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